Cosa prevede la normativa italiana sul trasporto farmaci?

In Italia, Il Ministero della Sanità, con il decreto ministeriale del 6 luglio 1999, ha approvato le linee direttrici in materia di buona pratica di distribuzione dei medicinali per uso umano.

Con l’emanazione di questo decreto ministeriale, le aziende distributrici devono attenersi alle Norme di Buona Distribuzione per assicurare che i medicinali siano conservati e distribuiti/consegnati senza alterarne le caratteristiche.

Le Norme di Buona Distribuzione devono fornire, in primo luogo, indicazioni generali circa il personale, la documentazione richiesta, locali e strumenti, forniture, prodotti restituiti e auto ispezioni.

Le linee direttrici indicano all’azienda solo cosa devono fare e avere per garantire una buona distribuzione dei medicinali per uso umano, ma non danno indicazioni sulle modalità di attuazione. In questo modo, restano incompleti e privi di dettagli ulteriori alcuni aspetti della conservazione e della distribuzione dei farmaci.

Nel gennaio del 2000, una Circolare del Ministero della Sanità, ispirata dalla direttiva comunitaria “CPMP/QWP609/96”, ha riportato tutti i riferimenti – di seguito elencati – da inserire nelle etichette dei medicinali, con le indicazioni delle temperature di conservazione. Attualmente, tale circolare adottata da tutti gli Stati dell’Unione Europea.

  • non conservare al di sopra di +30°C;
  • non conservare al di sopra di +25°C;
  • conservare tra +2°C e +8°C;
  • non congelare né mettere in frigorifero;
  • sotto zero – conservare in freezer.

Quando il farmaco non riporta indicazioni in etichetta vuol dire che il medicinale conserva inalterate le proprietà a temperature comprese tra -2°C e +40°C. Dunque, in questo caso non sono previsti accorgimenti particolari.

 

Cosa prevede la normativa europea sul trasporto farmaci?

La Farmacopea Ufficiale Italiana, come le altre Farmacopee di riferimento (Europea e degli Stati Uniti), utilizzano delle espressioni generiche per indicare la necessità di conservare un medicinale a temperatura controllata.

Queste indicazioni, riportate sulla confezione o nella monografia del prodotto, rappresentano per il farmacista esclusivamente un‘informazione a scopo precauzionale e di norma le temperature indicate possono essere applicate per i principi attivi allo stato puro o per preparati galenici.

Quando invece un medicinale richiede delle specifiche condizioni di temperatura per la sua conservazione, queste devono essere indicate dal titolare di AIC ed esposte sulla confezione come un intervallo numerico in gradi centigradi. Il farmacista e il distributore dei medicinali, in questo caso, sono obbligati di rispettare i valori della temperatura di conservazione indicate.

Nel 2005, l’associazione Parenteral Drug Association, in collaborazione con la commissione europea “Coldchain”, ha stilato un rapporto specifico tecnico che fornisce una linea guida GDP. Il rapporto descrive numerosi passaggi della catena del freddo e principalmente le modalità di trasporto delle sostanze termosensibili, i materiali per il confezionamento primario e secondario dei medicinali ed i principi della convalida delle metodiche di trasporto.

A livello europeo è stato emesso un rapporto con le buone pratiche di distribuzione per i prodotti farmaceutici. In questo documento è enfatizzato il rischio della scadenza dei prodotti dove mancano sistemi di controllo e sono riportate le indicazioni su:

  • la necessità di controllo e archiviazione dei dati di temperatura durante l’intero processo;
  • la necessità di non sottoporre i medicinali a condizioni di temperatura estreme di caldo o freddo, luce eccessiva, umidità o altri fattori negativi.

Come possiamo garantire la catena del freddo?

Proteggere un medicinale dalle influenze ambientali richiede la conoscenza di dati di stabilità specifici compresa quella microbiologica. Gli studi riguardanti la stabilità a diverse temperature ci forniscono informazioni importanti su quanto può accadere in presenza di fattori esterni:

  • condizioni climatiche,
  • ritardi di consegna,
  • mal funzionamento delle apparecchiature,
  • manipolazioni/trasporti anomali
  • contenitore primario come la confezione di trasporto.

Tutti questi fattori incidono sulla stabilità del medicinale e quindi dovrebbero essere inclusi nel programma di stress testing.

I medicinali sensibili al trasporto richiedono sistemi di protezione suddivisi in contenitori isolanti coibentati e refrigeranti. I contenitori devono rispondere a determinati requisiti relativi al:

  • sistema di trasporto utilizzato,
  • percorso, alla durata del transito,
  • stabilità del medicinale.

Come possiamo controllare la temperatura nei trasporti dei farmaci?

Come possiamo controllare la temperatura nei trasporti dei farmaci

Attualmente sul mercato sono presenti numerosi strumenti per il controllo di farmaci sensibili utilizzati nella catena della distribuzione. Questi dispositivi di controllo consentono di monitorare le condizioni di temperatura, umidità e localizzazione nei trasporti a temperatura controllata.

Vediamo di seguito alcune soluzioni per il trasporto dei farmaci.

Registratori di temperatura su disco

Permettono di registrare nel tempo la temperatura degli armadi/celle frigorifere e nei container di stoccaggio. Possono essere introdotti in un ciclo termico, alla fine del quale si vede inciso su un disco preinchiostrato l’andamento della temperatura durante il ciclo di riferimento.

Data loggers

Più recenti dei tradizionali registratori su disco, sono anche portatili e dunque possono “accompagnare” la merce. Si presentano in numerose versioni, sia come strumenti digitali polifunzionali sia in versioni più semplici ed economiche. I dati registrati, non alterabili dall’esterno (e pertanto utili ai fini di processi di qualità), sono facilmente trasferibili su pc, anche per mezzo di software dedicati della registrazione delle temperature e dell’umidità in funzione del tempo.

Etichette

Sono dispositivi nati nel campo alimentare ed utilmente impiegati anche in quella farmaceutica. Si presentano con due modelli fondamentali:

  • IT (indicatori di temperatura): indicano se un prodotto ha raggiunto una temperatura soglia prefissata
  • ITT (integratori tempo-temperatura): il segnale prodotto indica l’effetto cumulativo del tempo e della temperatura in ogni momento.

Indicatori di temperatura elettronici

Utilizzano la tecnologia digitale e possono essere impiegati nel trasporto nei contenitori refrigeranti e coibentati. Sono preprogrammati dal produttore, hanno una batteria di media durata e segnalano con un semplice “OK” se la temperatura/umidità sono state rispettate durante la conservazione o il transito, ed in genere sono incollati sul contenitore del medicinale.

Esistono però strumenti come FROSTED, che non si limitano ad un “OK”. È un vero e proprio sistema allarmistico che avvisa produttore e trasportatore se la merce all’interno della cella frigorifera subisce shock termici. Permette anche di visionare l’interno della cella frigorifera in tempo reale, così da controllare i colli all’interno della cella frigorifera. Queste funzionalità, ed altre ancora, si posso gestire tutte da app o da browser.

Etichette RFID (Radio frequency identification device)

Queste etichette possono registrare le temperature ad intervalli programmati di tempo. Vengono memorizzati solo i dati che comportano deviazione dal range prestabilito di temperature. I dati possono essere letti attraverso un RIFD lettore a distanza durante il processo di distribuzione, in tempo reale. I dati di registrazione della temperatura sono reperibili nel corso della distribuzione senza la necessità di avere a disposizione fisicamente la merce. Alla tecnologia RIFD oltre ai sensori della temperatura e di umidità possono essere associati sensori di shock/vibrazione, per i medicinali particolarmente sensibili, come nel caso dei prodotti biotecnologici.

Contenitori isolanti

I contenitori possono essere dei semplici imballaggi di cartone che però da soli non offrono alcuna garanzia nei confronti del mantenimento della catena del freddo. Più idoneo, invece, è l’imballaggio con i sacchetti termici, che aiutano anche a ridurre lo shock e le vibrazioni del carico durante un transito. In alternativa, all’interno dell’imballaggio del cartone può essere inserito un contenitore in polistirolo, che garantisce una protezione termica importante. È il sistema più in uso per trasportare i farmaci termosensibili, in genere associato alle barrette refrigeranti per mantenere la catena del freddo. Sono disponibili anche contenitori con la parte interna modellata al contenuto per un miglior isolamento.

Sistemi multistrato

I sistemi multistrato garantiscono temperatura e controllo dello shock anche per lunghi periodi ed in condizioni avverse estreme. Il contro è il peso dei colli e la difficoltà nel maneggiarli.

Sistemi di refrigerazione

I sistemi più comuni sono i sacchetti e le barrette con liquidi/gel che mantengono a lungo la temperatura. Sono durevoli ed economici e disponibili in diverse forme.

Frigoriferi e congelatori

Alimentati ad energia elettrica, sono di norma dotati di un allarme in grado di rilevare un malfunzionamento e deviazioni dalle temperature programmate. Se la cella frigorifera viene associata con quella di un congelatore, i due compartimenti dovrebbero avere le ante separate in modo da permettere un’adeguata distribuzione dell’aria.

Conclusioni

Esistono normative ben precise per la conservazione e il trasporto dei farmaci. Nell’articolo del 1999 del Ministero della Salute, citato nell’articolo, stabilisce delle sanzioni in caso di violazioni di queste norme. Per chiunque violi le normative soggiace una sanzione amministrativa fra 3.098.00 € e 9.2996.00 €, in alcuni casi specifici sono applicabili anche sanzioni penali.

È bene scegliere uno strumento che permetta di controllare e monitorare i farmaci che sappiamo essere prodotti vitali e fondamentali per la nostra salute. È bene portare al cliente un prodotto che rispecchia la qualità e l’integrità del farmaco prevista dal produttore e della legge.