Lo abbiamo sempre saputo dell’importanza dei farmaci, e dei vaccini – o dei biofarmaci -, nelle nostre vite. In questo momento storico, durante la pandemia, è diventato ancora più chiaro il loro valore.

Le domande che ci poniamo ogni volta che acquistiamo o utilizziamo un farmaco sono spesso relative a come si conserva questo essenziale prodotto. Ispezioniamo la confezione in cerca della shelf life, ovvero della data di scadenza, apriamo e leggiamo il lunghissimo foglio illustrativo per rispondere ai nostri quesiti.

È fondamentale garantire una corretta conservazione dei medicinali per mantenerne invariate le proprietà. Per capire se un farmaco è scaduto o deteriorato basta osservare i cambiamenti di colore, di consistenza, di odore o sapore.

Per mantenere inalterate le proprietà del farmaco i farmaci vanno conservati nella loro confezione originale contenente il foglietto illustrativo, il numero di lotto e la data di scadenza del prodotto. L’art. 1, comma 820 della L. 296 del 27.12.2006 ha previsto che la data di scadenza ed il numero di lotto riportati sulle confezioni dei medicinali devono essere stampati, con caratteri non inferiori al corpo 8, a inchiostro o con altre modalità che assicurino il contrasto cromatico fra tali indicazioni e lo sfondo del materiale di confezionamento.

Se è difficile per i consumatori finali capire come conservare i farmaci diventa complesso capire come non alternarne le proprietà durante il trasporto.

Nella celere filiera farmaceutica il trasporto assume una certa importanza: il farmaco deve arrivare integro e senza alterazioni alla farmacia e al consumatore.

Qui entra in gioco la catena del freddo. È possibile applicare questo sistema non solo al food ma a tutti quei prodotti che necessitano del controllo della temperatura, proprio come i farmaci.

Temperatura di conservazione dei medicinali durante il trasporto

Temperatura di conservazione dei medicinali durante il trasporto

Il Ministero della Sanità, nel 2000, ha pubblicato la Circolare n.2, ispirata dalla direttiva comunitaria “CPMP/QWP609/96”, in cui viene comunicato le temperature consigliate per la conservazione dei farmaci.

Ecco cosa vi è scritto:

“per una ottimizzazione gestionale, siano preferibili una conservazione e un trasporto effettuati, in modo unitario, ad una temperatura (inferiore ai 25 °C) che possa coinvolgere i farmaci con limite a +25, a +30 e quelli senza indicazione. È del tutto evidente che i farmaci che debbono essere conservati tra i + 2 e i + 8°C, e ancor di più quelli da conservare sottozero, necessitano di attrezzature specifiche ed idonee. Infine, ai fini del sistema di qualità rappresentato nel decreto ministeriale 6 luglio 1999, è opportuna, in fase di distribuzione, la presenza di un sistema di rilevazione, possibilmente esterno, che permetta la verifica della temperatura sui mezzi di trasporto.”

Durante il trasporto, dunque, è necessario uno strumento che monitori, controlli –anche in tempo reale – la temperatura delle celle frigorifere in cui sono collocati i farmaci per la distribuzione. Entra in soccorso la centralina FROSTED. Questo strumento permette e garantisce la qualità di questi prodotti, grazie al suo sistema allarmistico e al monitoraggio in tempo reale, si evitano gli shock termici che possono compromettere l’integrità e la qualità dei prodotti.  Si pensi alle stagioni in cui la temperatura è alta. È importante che questi strumenti vengano utilizzati per garantire qualità.

Temperatura di conservazione dei medicinali a casa

Temperatura di conservazione dei medicinali a casa

Il consumatore finale, invece, può conservare il farmaco come segue:

  • non conservare al di sopra di +30°C;·
  • non conservare al di sopra di +25°C;·
  • conservare tra +2°C e +8°C
  • non congelare né mettere in frigorifero;·
  • sotto zero – conservare in freezer.

Quando il farmaco non riporta indicazioni in etichetta vuol dire che il medicinale conserva inalterate le proprietà a temperature comprese tra -2°C e +40°C. Dunque, in questo caso non sono previsti accorgimenti particolari. Tale limite massimo, poiché si configura come una situazione estrema nelle temperature di conservazione, va comunque evitato come condizione normale, privilegiando temperature più basse. Anche le disposizioni appena citate sono pubblicate nell’art.1, comma 820 della L. 296 del 27.12.2006.

Conclusione

È bene dunque seguire le disposizioni governative al fine di non sprecare e garantire un prodotto farmaceutico di qualità, che presenti tutte le sue proprietà non alterate.  I prodotti farmaceutici funzionano se trasportati e conservati al meglio.