L’innovazione nel campo agroalimentare può riguardare sia l’introduzione di nuovi processi produttivi sia l’introduzione di nuovi prodotti.

Aggiornamenti, modifiche, re-design, nuove strategie di mercato. Le innovazioni non si limitano alla creazione di prodotti mai presentati. Nel settore agroalimentare si trovano per lo più prodotti già presenti sul mercato, imitati o differenziati per qualche aspetto intrinseco. Grazie all’evoluzione delle tecnologie, i pionieri dell’innovazione alimentare possono sperimentare o hanno già condotto analisi e studi per far incontrare cibo e tecnologia. Un connubio che sembra fantascienza ma basti pensare all’utilizzo della stampa 3D per dare nuove forme alla pasta ed impiegare ingredienti come verdure, legumi, farine di altri cereali integrali per avere una pasta più ricca di fibre oppure con un contenuto proteico più alto.

Interessante, in termini di innovazione, è anche lo sviluppo dei prodotti pronti all’uso, andando a coprire la domanda di quelle persone che hanno tempi ridotti. Tecnologie, nicchie e nuove esigenze possono dare vita ad innovazioni anche in un settore antico come l’agroalimentare.

Per quanto riguarda lo sviluppo di prodotti innovativi le aziende del settore possono affidarsi alle attività di ricerca e sviluppo interne oppure ricorrere a risorse esterne. In quest’ultimo caso, le aziende possono adottare tre strategie che si distinguono:

  1. Imitazioni di prodotti già esistenti sul mercato andando a modificare alcune caratteristiche del prodotto in sé o il packaging;
  2. Acquisito di licenze che permette di utilizzare il marchio, il logo e le tecnologie di produzione in modo da poter sfruttare il know-how esterno;
  3. Affiliazioni ad un marchio affermato rispettando gli standard di produzione e gestione dietro pagamento di una percentuale sul fatturato;
  4. Accordi con imprese o cura delle relazioni con fornitori, produttori di beni complementari e concorrenti;
  5. Acquisizione di startup innovative;
  6. Acquisizioni di brevetti registrati da altre aziende.

 

4 tipologie di innovazione nel settore agroalimentare:

4 tipologie di innovazione nel settore agroalimentare

Il settore agroalimentare si può dire che è un campo già abbastanza saturo in termini di prodotti data la vasta varietà di prodotti già presenti nel mercato e la scarsità di innovazione delle materie prime. Di conseguenza, le innovazioni di tipo radicale all’interno del settore sono piuttosto rare, mentre le altre tipologie di innovazione sono più diffuse, grazie alla presenza di servizi aggiuntivi nel prodotto, all’aumentata varietà di presentazione dei prodotti, e anche ad un riposizionamento nel mercato di prodotti già esistenti.

  1. Innovazione radicale: vengono introdotti per la prima volta nuovi prodotti sul mercato;
  2. Innovazione incrementale: vengono apportati dei miglioramenti ai prodotti rispetto alle versioni precedenti;
  3. Innovazione imitativa: prodotti nuovi per l’impresa ma con caratteristiche simili ad altri prodotti già presenti nel mercato.
  4. Innovazione sul mercato: viene studiata una strategia di riposizionamento del prodotto sul mercato.

 

L’evoluzione dell’innovazione dei prodotti agroalimentari:

La produzione dei prodotti nel settore agroalimentare ha seguito una evoluzione particolare nel corso del tempo. Dalla produzione artigianale nella stessa azienda agricola alla produzione industriale in cui si cerca di differenziare l’offerta per raggiungere più consumatori possibili.

Il consumo si sta spostando sempre di più verso questi prodotti, che incorporano dei servizi aggiuntivi al loro interno, quali la praticità e la velocità di consumo. Il tempo a disposizione dei consumatori per preparare i pasti in casa è sempre meno, a causa delle mutate condizioni economico-sociali, perciò assume sempre più importanza la componente legata alla praticità e velocità del consumo. L’orientamento dei consumatori è verso i prodotti time-saving che permettono di ridurre i tempi di preparazione ma anche verso i prodotti con una nuova formulazione chimico-nutritiva per bilanciare la nutrizione. Infatti, parallelamente all’attenzione verso il benessere fisico cresce la domanda di alimenti con un minor contenuto di grassi, un apporto calorico inferiore o comunque arricchiti con vitamine o fibre.

L’innovazione risiede anche nelle strategie di marketing e comunicazione dei prodotti andando a puntare sui benefici del prodotto, i valori del brand, la grafica e il packaging. In particolare, il packaging riveste un ruolo strategico non solo a livello estetico ma anche a livello qualitativo e ambientale. I dipartimenti di ricerca e sviluppo analizzano e studiano le capacità di conservare la qualità e le proprietà organolettiche del prodotto utilizzando materiali sostenibili ed eco-friendly. Il packaging, inoltre, può fornire informazioni utili al consumatore circa il prodotto e la storia di quel prodotto per trasmettere al consumatore il messaggio dell’autenticità del prodotto agroalimentare dal raccolto fino al consumatore stesso.

Nel tempo e con il cambiare delle abitudini e delle esigenze anche l’ampliamento della gamma e il riadattamento dei formati può presentare un’innovazione come, ad esempio, le porzioni monodose adatte ai nuclei famigliari composti da una sola persona.  Il tempo fuori casa richiede anche la consumazione di piccoli pasti al posto di quelli tradizionali: gli snack.

Riposizionamento sul mercato, introduzione di prodotti esteri, produzioni di qualità ed eccellenza come i prodotti DOP, IGP, STG, PAT rappresentano un modo di differenziarsi nel settore agroalimentare perché il consumatore è orientato sempre più verso prodotti di qualità, sani, e che incorporano al loro interno una quantità di servizi.